In un incontro online, uno studente rimprovera Papa Francesco per l’uso di un linguaggio offensivo verso la comunità LGBTQIA+.
Papa Francesco è stato recentemente criticato da uno studente per il linguaggio utilizzato che ha offeso la comunità LGBTQIA+.
Questo episodio ha evidenziato le tensioni esistenti tra la Chiesa cattolica e la comunità LGBTQIA+, in seguito ad alcune dichiarazioni del Pontefice.
L’appello dello studente a Papa Francesco
Come riportato da Notizie.virgilio.it, durante un incontro online trasmesso su YouTube, uno studente di psicologia all’università “Ateneo de Manila” ha rivolto un appello diretto a Papa Francesco.
Lo studente ha chiesto al Pontefice di: “Per favore, smetta di utilizzare un linguaggio offensivo contro la comunità Lgbtqia+“.
Ha, inoltre, sottolineato l’importanza di un cambiamento nel linguaggio e nell’atteggiamento della Chiesa per rispondere alle esigenze della comunità arcobaleno.
Continuando il suo appello, come riportato da Repubblica.it, lo studente ha dichiarato: “Io stesso sono emarginato e vittima di bullismo a causa della mia omosessualità e in quanto figlio di un genitore single“.
Con calma ma risolutezza, il giovane ha evidenziato il dolore che tali parole possono causare, chiedendo al Papa di essere più sensibile nelle sue espressioni.
Le ultime dichiarazioni del Pontefice sulla comunità LGBTQIA+
Il rimprovero dello studente si riferisce a un episodio riportato dalla stampa, secondo cui Papa Francesco avrebbe utilizzato il termine “frociaggine” durante un incontro privato con i vescovi italiani.
In questo contesto, il Pontefice avrebbe preferito tenere i candidati gay lontani dai seminari. Tali rivelazioni hanno scatenato reazioni di indignazione da parte della comunità LGBTQIA+.
La reazione della comunità LGBTQIA+ è stata di forte sdegno, con molti membri che si sono sentiti offesi e feriti dalle parole del Papa.
Tuttavia, il Pontefice, attraverso il suo portavoce Matteo Bruni, ha cercato di scusarsi, affermando: “Come ha avuto modo di affermare in più occasioni, nella Chiesa c’è spazio per tutti. Nessuno è inutile, nessuno è superfluo“.